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Emergenze gastrointestinali: gestione e approccio infermieristico

Emergenze gastrointestinali e ruolo dell’Infermiere

Le emergenze gastrointestinali rappresentano una delle principali cause di accesso nei dipartimenti di emergenza e urgenza, coinvolgendo pazienti con condizioni potenzialmente letali che richiedono una valutazione e un trattamento immediati.

Il dolore addominale acuto, il sanguinamento gastrointestinale, l’occlusione intestinale e l’insufficienza epatica acuta sono alcune delle situazioni che mettono a dura prova il personale sanitario, richiedendo competenze specifiche e un’elevata capacità di gestione del paziente critico.

In questo contesto, il ruolo dell’infermiere è fondamentale.

Il monitoraggio dei segni vitali, il riconoscimento tempestivo dei sintomi di allarme e la collaborazione con il team medico sono elementi essenziali per garantire un’assistenza efficace e ridurre la morbilità e la mortalità associate a queste condizioni.

La capacità di stabilizzare il paziente, gestire l’accesso venoso, somministrare fluidi e farmaci salvavita e fornire supporto emotivo sono solo alcune delle competenze richieste in queste situazioni di emergenza.

Sanguinamento gastrointestinale acuto

Il sanguinamento gastrointestinale si suddivide in superiore e inferiore, a seconda dell’origine della perdita ematica. Le cause principali includono ulcere peptiche, esofagiti, varici esofagee e l’uso eccessivo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

I segni clinici più comuni comprendono ematemesi (vomito di sangue rosso vivo o scuro), melena (feci nere e maleodoranti) ed ematochezia (sangue rosso vivo nelle feci, più frequente nel sanguinamento del tratto inferiore).

Sintomi da ipovolemia, come tachicardia, ipotensione e confusione mentale, possono indicare una condizione critica e richiedere un intervento immediato.

L’approccio infermieristico prevede il monitoraggio costante dei parametri vitali, l’accesso venoso per fluidoterapia e trasfusioni e la preparazione del paziente per eventuali procedure diagnostiche, come l’endoscopia.

È fondamentale fornire supporto emotivo al paziente, per ridurre lo stress e migliorare l’aderenza alle cure.

Pancreatite acuta

Questa condizione può variare da forme lievi a situazioni gravi con insufficienza multiorgano. Le principali cause sono l’abuso di alcol e la calcolosi biliare.

Il paziente presenta spesso dolore addominale intenso, nausea, vomito e febbre.

La gestione prevede il monitoraggio della funzione pancreatica e degli elettroliti, il supporto nutrizionale adeguato e la terapia del dolore con analgesici appropriati. Nei casi più gravi può essere necessario il drenaggio chirurgico delle raccolte necrotiche.

L’infermiere deve monitorare attentamente l’evoluzione della patologia e segnalare tempestivamente qualsiasi peggioramento clinico.

Occlusione intestinale

L’occlusione intestinale si verifica quando il transito del contenuto intestinale viene bloccato, causando dolore addominale, distensione, vomito e arresto dell’emissione di feci e gas.

Può derivare da aderenze post-chirurgiche, ernie, tumori o condizioni infiammatorie.

Il riconoscimento tempestivo è cruciale per evitare complicanze come la perforazione intestinale o la necrosi.

L’infermiere ha un ruolo cruciale nella gestione del paziente, che include il posizionamento del sondino nasogastrico per decompressione, il monitoraggio del bilancio idrico ed elettrolitico e il supporto nella gestione del dolore e del disagio.

Nei casi più gravi, può essere necessario un intervento chirurgico, motivo per cui la sorveglianza clinica continua è essenziale.

Insufficienza epatica acuta

L’insufficienza epatica acuta è una condizione che si sviluppa rapidamente e può portare a encefalopatia epatica e disfunzione multiorgano.

Le principali cause includono epatiti virali, intossicazione da farmaci (come il paracetamolo) e patologie autoimmuni. Il paziente può manifestare ittero, alterazioni della coagulazione, confusione mentale e, nei casi più avanzati, coma epatico.

Il monitoraggio neurologico per individuare segni di encefalopatia, la gestione del rischio di sanguinamento per la coagulopatia associata e il supporto emodinamico e nutrizionale sono elementi fondamentali.

L’educazione del paziente e della famiglia sul decorso della malattia e sulle possibilità terapeutiche può migliorare l’aderenza al trattamento e ridurre le complicanze.

Emergenze gastrointestinali: tempestività, competenza e collaborazione

Le emergenze gastrointestinali richiedono un approccio tempestivo e coordinato tra personale infermieristico e medico.

La formazione continua degli infermieri è fondamentale per migliorare la qualità dell’assistenza, ridurre i tempi di intervento e aumentare la sicurezza del paziente.

L’adozione di protocolli chiari e aggiornati, insieme a un monitoraggio attento e a una comunicazione efficace con l’equipe medica, permette di ottimizzare gli esiti clinici.

Riconoscere rapidamente i segni di allarme e agire in modo efficace può fare la differenza tra la vita e la morte in molte di queste situazioni critiche.

L’impegno nel miglioramento costante delle competenze professionali garantisce un’assistenza sempre più efficace e centrata sul paziente.


I contenuti di questo articolo sono basati sulla lezione “Le emergenze gastrointestinali”, del Dott. Marco Zerbinati, coordinatore infermieristico e docente presso l’Università degli Studi di Milano. Il materiale originale fa parte del Percorso Formativo ECM 2025 per infermieri, pubblicato da Medical Evidence. I contenuti sono utilizzati con finalità divulgative e restano di proprietà dei rispettivi autori.


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