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Dolore Acuto del paziente: il Ruolo dell’Infermiere

Dolore acuto: un problema di salute pubblica

Il dolore acuto è la ragione più comune per la quale le persone cercano assistenza medica. Nonostante ciò, continua ad essere sottovalutato, pur essendoci la disponibilità di farmaci efficaci e altre terapie di supporto.

Si stima che, dal 70% all’80% dei ricoverati in strutture di assistenza a lungo termine, soffra di dolore.

Il mancato controllo del dolore è stato documentato anche in altre strutture sanitarie, tra cui ambulatori, reparti di emergenza, unità di ustioni e unità pediatriche.

Una cattiva gestione del dolore acuto può avere un impatto negativo sia da un punto di vista fisiologico che psicologico della persona operata.

Le conseguenze fisiologiche del dolore acuto non trattato includono perdita di appetito, insonnia, incapacità di camminare o muoversi, difficoltà respiratoria, nausea, ritardata guarigione delle ferite, compromissione della risposta immunitaria e aumento della coagulazione del sangue.

Il dolore acuto non trattato può determinare ansia, depressione, incapacità a relazionarsi con gli altri, sentimenti di disperazione, impotenza, fino alla richiesta di suicidio assistito dal medico.

L’importanza di una corretta gestione del dolore

Una gestione inadeguata del dolore, non solo riduce la qualità di vita del paziente, ma crea anche un onere finanziario per il sistema sanitario e per la nostra società. Il dolore non trattato costa milioni di euro ogni anno a causa di visite ambulatoriali, accessi in pronto soccorso, lunghe degenze in ospedale e ri-ospedalizzazioni.

Il dolore irrisolto è un problema di salute pubblica importante, ma evitabile. Lo scopo non è quello di abolire completamente il dolore, ma di mantenerlo a un livello accettabile così da migliorare il comfort del paziente ed evitarne la cronicizzazione.

Un buon trattamento del dolore richiede:

  • la conoscenza della fisiopatologia del dolore
  • la valutazione regolare e sistematica del dolore
  • la conoscenza dei farmaci da utilizzare
  • la rilevazione immediata delle complicanze della terapia
  • la conoscenza del funzionamento e la capacità di usare gli strumenti tecnici
  • un buon rapporto con il paziente
Il dolore irrisolto è un problema di salute pubblica importante, ma evitabile. Lo scopo non è quello di abolire completamente il dolore, ma di mantenerlo a un livello accettabile | #ECM #FAD #Infermieristica Condividi il Tweet

Dolore: come rilevarlo e quantificarlo

Il dolore è uno dei parametri vitali e come tale deve essere considerato, al pari di frequenza cardiaca, pressione arteriosa, temperatura e diuresi. Deve essere periodicamente valutato, misurato e trascritto in cartella clinica.

La valutazione del dolore prevede di documentare:

  • l’intensità;
  • la localizzazione;
  • l’irradiazione;
  • i fattori attenuanti o esacerbanti;
  • la modalità di presentazione (occasionale, intermittente, costante)

Le scale unidimensionali

Per la valutazione dell’intensità del dolore, il Gruppo di Lavoro SIAARTI per il Dolore Postoperatorio, in accordo con la letteratura internazionale, raccomanda di utilizzare le scale unidimensionali, che risultano semplici, attendibili e non invasive, adatte al paziente in grado di esprimersi.

NRS (Numeric Rating Scale)

Si tratta di una scala numerica unidimensionale quantitativa di valutazione del dolore in 11 punti. Prevede che l’operatore chieda al malato di selezionare il numero che meglio descrive l’intensità del suo dolore, da 0 a 10, in quel preciso momento.

VAS (Visual Analogical Scale)

Si basa sulla rappresentazione visiva dell’ampiezza del dolore che il malato soggettivamente avverte. La VAS è rappresentata da una linea lunga 10 cm: un’estremità indica l’assenza del dolore e corrisponde allo 0, l’altra estremità indica il peggiore dolore immaginabile e corrisponde a 10.

Una linea tracciata dal malato e misurata a partire dall’estremità 0 corrisponde alla misura soggettiva del dolore.

VRS (Verbal Rating Scale)

Si basa sulla scelta da parte del malato di 6 indicatori verbali descrittivi del dolore (nessun dolore – dolore molto lieve – dolore lieve – dolore moderato – dolore forte – dolore molto forte). Il malato definisce il dolore verbalmente, utilizzando l’aggettivo che ritiene più appropriato su una serie proposta.

Tuttavia, in molte situazioni, in particolare nell’ambito della terapia intensiva, non è possibile ottenere un’autovalutazione del paziente sull’intensità del dolore. Essi sono pazienti di frequente sedati, confusi, deliranti o con alterazioni cognitive che possono non essere in grado di comunicare il dolore che provano.

A tale scopo, esistono delle scale di valutazione del dolore validate per i pazienti che non possono verbalizzare.

PAINAD (Pain Assessment in Advance Dementia)

Si basa sulla valutazione oggettiva delle espressioni del volto, della vocalizzazione, della respirazione, del linguaggio del corpo e della consolazione, a ciascuno dei quali viene assegnato un punteggio da 0 a 2, così da ottenere un punteggio totale da 0 a 10.

Abbey Pain Scale

Si basa sulla valutazione oggettiva delle espressioni del volto, delle vocalizzazioni, dei cambiamenti fisici, fisiologici, nel linguaggio del corpo e dei comportamenti, a ciascuno dei quali viene assegnato un punteggio da 0 a 3 (assente, medio, moderato, severo), così da ottenere un punteggio totale da 0 a 18.

Protocolli di trattamento

Un adeguato sollievo dal dolore in qualsiasi contesto continua a essere un obiettivo importante.

I farmaci utilizzati nel trattamento del dolore post-operatorio comprendono il paracetamolo, i FANS, gli oppioidi e gli anestetici locali associati o meno ad adiuvanti.

Tali farmaci possono essere utilizzati singolarmente o in associazione tra loro, per sfruttarne i differenti meccanismi e siti d’azione, e ottenere un effetto sinergico.

L’approccio farmacologico è il cardine del trattamento del dolore. Ciò nonostante, una gestione ottimale del dolore deve comprendere anche terapie fisiche, riabilitative, psicologiche e, in alcuni casi, chirurgiche.

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Scelta della terapia farmacologica in relazione al tipo di dolore acuto
L’approccio farmacologico è il cardine del #TrattamentoDelDolore. Ciò nonostante, una gestione ottimale del dolore deve comprendere anche terapie fisiche, riabilitative, psicologiche e, in alcuni casi, chirurgiche.| #ECM #FAD… Condividi il Tweet

Ruolo dell’infermiere nella gestione del dolore acuto

Gli infermieri svolgono un ruolo fondamentale nella gestione del dolore, per via della loro stretta relazione con i pazienti; l’infermiere è la persona con la quale l’ammalato si relaziona più frequentemente, è la figura a cui sovente riferiscono le proprie ansie, paure e a cui chiedono informazioni.

Gli infermieri, che si prendono cura dei pazienti sofferenti, sono coinvolti nella valutazione del dolore, nel suo monitoraggio, nella collaborazione interdisciplinare e nella gestione farmacologica della terapia antalgica.

Gli infermieri svolgono un ruolo fondamentale nella gestione del dolore, per via della loro stretta relazione con i pazienti | #ECM #FAD #Infermieristica Condividi il Tweet

La corretta valutazione e la conoscenza dello standard di cura per la gestione della terapia antalgica migliora la capacità dell’infermiere di controllo del paziente e assicura una efficace gestione del dolore.

Come educatore e responsabile dell’assistenza generale del paziente, l’infermiere utilizza tutti i mezzi ragionevoli per alleviarne la sua sofferenza: deve assicurarsi che il paziente riceva un’assistenza appropriata basata sull’evidenza e un trattamento efficace (farmacologico e non) che effettivamente risolva il dolore.

Dare parola al dolore resta un imperativo e un dovere riconosciuto anche dal codice deontologico: “L’infermiere si attiva per alleviare i sintomi, in particolare quelli prevenibili. Si impegna a ricorrere all’uso di placebo solo per casi attentamente valutati e su specifica indicazione medica”.


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Articolo tratto dalla lezione del Percorso Formativo Infermiere OnLine 2018 del Dr. Claudio Mameli e della Dr.ssa M. Valeria Massidda: “Il PDTA del paziente con dolore acuto: dalla valutazione ai protocolli terapeutici”. CONTATTACI SUBITO per avere la versione integrale della lezione del Percorso Formativo Infermiere OnLine.

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