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Sepsi e Shock Settico: Le Linee Guida per Infermieri di Area Critica

Sepsi: analisi delle linee guida

La sepsi è una delle patologie emergenti a livello mondiale, con interessamento sempre più importante sui sistemi sanitari.
L’andamento epidemiologico segnala un’incidenza nell’Unione Europea di circa 90 casi per 100.000 abitanti/anno. Si stima un totale di 1,4 milioni di casi l’anno e con un tasso di mortalità pari al 20-40%.

Questi dati sono in costante aumento, in conseguenza di molteplici fattori quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumentata sopravvivenza a malattie croniche e neoplastiche, l’estendersi di terapie immunosoppressive e antibiotiche.

La sepsi è considerata ancora oggi una vera e propria emergenza medica che richiede un approccio immediato sin dalla fase preospedaliera di assistenza al paziente.

In effetti è una patologia tempo dipendente, il cui esito clinico dipende molto dalla rapidità del riconoscimento e dall’efficacia della gestione clinica a partire dalla prima ora.

Nel 2016 è stata pubblicata la nuova definizione della sepsi con l’erogazione delle nuove linee guida della Surviving Sepsis Campaign.

Le nuove definizioni internazionali

Nel 2016, la Società Europea di Terapia Intensiva (ESICM) e la Società Americana di Terapia Intensiva (SCCM), hanno avviato una consensus conference di 19 esperti intensivisti, infettivologi, pneumologi e chirurghi, facenti parte della “Sepsis definitions Task Force”, arrivando alla pubblicazione della terza edizione delle definizioni di Sepsi e Shock Settico (Sepsis-3).

Le linee guida pubblicate su JAMA nel 2016, mettono in risalto l’importanza della diagnosi tempestiva della malattia. L’obiettivo pertanto sposta l’attenzione diagnostica dall’infezione a una disfunzione d’organo causata dall’infezione, eliminando la distinzione tra sepsi e sepsi grave e perfezionando la definizione di shock settico.

La sepsi viene definita una disfunzione d’organo, pericolosa per la vita, causata da una disregolata risposta dell’ospite alle infezioni.

Lo shock settico è un sottoinsieme della sepsi, in cui le sottostanti anomalie circolatorie e metaboliche cellulari sono tali da aumentare la mortalità in maniera significativa.

Questa nuova definizione mette in evidenza due aspetti fisiopatologici dello shock, di notevole importanza: l’insufficienza circolatoria con presenza di ipotensione e l’alterazione del metabolismo cellulare con incremento della concentrazione sierica di lattati.

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Come valutare il rischio di sepsi

La condizione può presentarsi in maniera non specifica e con manifestazioni non localizzate, anche senza febbre.

Come deve agire l’infermiere: se un soggetto con infezione presenta un sospetto clinico di sepsi, effettuare una valutazione strutturata tenendo conto dell’anamnesi e della valutazione clinica per stimare il rischio di malattia severa o morte per sepsi, considerando i seguenti punti:

  • Cambiamenti nel comportamento, in quanto un’alterazione mentale di recente insorgenza, rappresenta un fattore di rischio di mortalità;
  • La tachipnea, si associa a prognosi gravi in quanto la polmonite è la causa comune di sepsi;
  • Valori pressori estremi, sono segni di preoccupazione in quanto dovrebbero essere interpretati con quelli precedenti;
  • La tachicardia è un altro segno di prognosi sfavorevole in quanto si associa a probabilità di infezione severa, sepsi, ricovero in ICU e morte;
  • La febbre può essere un fattore di rischio per la sepsi, anche se molti pazienti con sepsi non mostrano alcun rialzo della temperatura. Un esempio classico sono gli anziani e i soggetti sottoposti a chemioterapia;
  • Una temperatura corporea elevata nei bambini non è usuale ed è spesso indice di infezione batterica;
  • La presenza di marezzature, lividi, cianosi generalizzata, un rash non improntabile sono segni di alto rischio di malattia severa o di morte.
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Condizioni che aumentano il rischio di sviluppare sepsi

Le raccomandazioni delle linee guida 2016

Le linee guida pubblicate nel 2016, mettono in risalto 93 raccomandazioni raccolte in 21 argomenti di interesse.

Le nuove definizioni e le nuove linee guida, sostituiscono le definizioni precedenti; mettono in risalto le strategie cliniche da adottare per garantire un veloce riconoscimento e una gestione più tempestiva dei pazienti con sepsi o a rischio di sviluppare sepsi.

Solo con una ampia conoscenza e una standardizzazione dei percorsi, l’infermiere e tutto lo staff medico, può garantire la cura ottimale al paziente.

Le nuove definizioni e linee guida, mettono in risalto le strategie cliniche da adottare per garantire un veloce riconoscimento e una gestione tempestiva dei pazienti. | #Sepsi #ECM Condividi il Tweet

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Articolo tratto dalla lezione del Percorso Formativo Infermiere OnLine 2018 del Dr. Marco Zerbinati: “Sepsi e Shock Settico: analisi delle linee guida 2016”. CONTATTACI SUBITO per avere la versione integrale della lezione del Percorso Formativo Infermiere Online.

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